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sabato 28 luglio 2012

GLI ITINERARI DEL ROMANZO - LA BUIA

LA CASA MISTERIOSA DI CONTINUUM

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Si trattava di un vecchio edificio costruito in sassonero. Un tipo di manufatto insolito da quelle parti. Il tetto copriva il corpo centrale dell’edifico, mentre le due ali spingevano verso il bosco come a volersi confondere con la vegetazione. Falde laterali di altezze differenti davano alla struttura un che di asimmetrico.
Quella casa era decisamente strana. Forse la parola giusta per descriverla poteva essere «disarmonica». Ma, pensandoci bene, «squilibrata» era il termine che piu` le si addiceva, in tutti i sensi.
C’era un pesante portone, chiuso con assi inchiodate a forma di croce, così come per tutte le finestre. Soltanto quelle dell’ultimo piano non erano sbarrate. Erano senza scuri e sembravano avere persino i vetri intatti, forse il frutto di una qualche ristrutturazione recente.
In cima alla cuspide del tetto, di fianco alla croce, c’era una piccola campana, che al minimo accenno di vento faceva dong.
Io l’avevo gia` sentita, da casa. Un impercettibile rintocco stonato che risuonava lieve e lontano, soffocato piu` dal vento che dalla lontananza. Così a occhio e croce, in linea d’aria, quella casa abbandonata distava dalla mia magione non piu` di trecento metri...


(pag 121)
Veniva chiamata la Buia, e qualcuno la considerava una casa maledetta. Era stata costruita da una certa contessa Demetra Buia, una nobildonna bolognese sulla quale girava una strana leggenda. Si narrava che avesse avuto un incontro ravvicinato col  diavolo. Che lo avesse sfidato e che avesse pure vinto. Nel luogo esatto dove si diceva che il demonio fosse stato distrutto, si era formata una voragine con tanto di fonte sotterranea di acqua salata, attorno alla quale fu eretto l’edificio. Il materiale usato per la costruzione aveva la caratteristica di essere ignifugo, totalmente refrattario al calore, e si vociferava provenisse dal cielo. Qualcuno accampava l’ipotesi di un meteorite.
In realta` in natura esisteva quel tipo di roccia lì, si chiamava ofiolite, dal greco ophio, che significa serpente, e lithos che vuole dire roccia. Roccia di serpente.
Alla fine degli anni ’30, durante la dittatura fascista, la Buia era stata donata alla curia bolognese dagli eredi della contessa. Ed era stata adibita a convento per un ordine monastico non be- ne identificato: la confraternita degli Addolorati. Un giorno tutti i monaci furono trovati bruciati inspiegabilmente. Qualcuno avanzava l’ipotesi che il diavolo fosse tornato per compiere vendetta. E secondo le dicerie popolari i loro spettri ululanti continuavano ad aleggiare fra quelle mura color notte. Alla fine della guerra c’era stato il progetto di venderla per trasformala in una stazione termale ma la nomea di casa infestata non aveva giocato a favore per l’approvazione di un progetto del genere. Da allora la Buia era rimasta disabitata in mezzo al bosco. Talmente cupa da tenere lontano tutti.
Così sinistra e solitaria, quella casa poteva davvero essere il rifugio perfetto per i fantasmi...


LA COSA CASA
Uno degli archetipi del brivido: quella fredda carezza nel bel mezzo di tutto quello che ci è familiare, quel punto di pressione inaspettato che ci coglie quando entriamo in casa e ci chiudiamo e non ci sentiamo al sicuro anche se dovremmo, perché non abbiamo lasciato fuori i cattivi ma ci siamo chiusi dentro con loro. Non a caso esiste il buon romanzo horror dei brutti posti, una marea di storie sulle case infestate, sulle case maledette. In Continuum c'è questo edificio, dal nome emblematico: LA BUIA. Che diviene in qualche modo rifugio del bene e del male. 
Nel creare il tipo di edificio, e l'atmosfera giusta che doveva rendere questa mia piccola versione di  casa maledetta, mi sono liberamente ispirato a un luogo esistente, che sorge in provincia di Bologna, in una località di Casalecchio di Reno che si chiama San Biagio. 

VILLA SAMANTHA 


Tra Caselecchio e Sasso Marconi, in prossimità di San Biagio, troviamo questo vecchio edificio che gli abitanti della zona chiamano Villa Samantha, un luogo mal frequentato da evitare soprattutto nelle ore notturne. Questa casa, durante gli anni '40, prima che venisse abbandonata, era un chiesa in cui viveva il parroco e il personale della curia, poi per motivi che ancora oggi non sono ben chiari, venne chiusa.
Secondo le voci del paese, la probabile causa di questa misteriosa chiusura fu uno scandalo che coinvolse il prete e la ragazza che viveva con lui. Erano gli anni '50 ed ogni attività religiosa venne bruscamente interrotta, il personale e il parroco furono allontanati.
La cosa strana è che nessuno si preoccupò di tutelare le statue e tutti gli oggetti di valore, compreso un costoso pianoforte, che inevitabilmente erano rimasti incustoditi dentro l'edificio; tutto ciò ovviamente fu piano piano saccheggiato e distrutto da atti vandalici e da un incendio, forse doloso, che ha devastato la chiesa.
Più volte, dentro la struttura di Villa Samantha e nel cortile circostante, sono state ritrovate ossa umane di vario tipo, molto probabilmente profanate da qualche fanatico, appartenente a qualche setta satanica, dai cimiteri della zona.
Diverse persone, passando davanti all'edificio, hanno detto di avere sentito un atmosfera pesante e negativa. A qualcuno si è fermata improvvisamente la macchina nei pressi della villa, altri hanno scattato fotografie dalla strada ma.. è uscita solamente l'immagine del cancello.. E non di ciò che stava dall'altra parte... 









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